Muove i primi passi il progetto “Teenace”, una iniziativa del Comune di Pescara rivolta ai neet. I “neet” sono i giovani che non studiano, non lavorano e non fanno formazione ed è proprio a loro che si rivolge il progetto. A Pescara ci sono 19.945 giovani, tra i 18 e i 35 anni, per la gran parte diplomati e attualmente disoccupati.
“Teenace” è finalizzato a far emergere e riattivare questi giovani, attraverso il rafforzamento dei percorsi di transizione scuola-lavoro e la costruzione di una rete stabile sul territorio dei soggetti che se ne occupano, a vario titolo.
La presentazione del progetto
Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi dal sindaco Carlo Masci, dall’assessore alle Politiche giovanili Patrizia Martelli, dal dirigente Marco Molisani e dalla responsabile del Servizio Programmazione Sociale e Misure Straordinarie per il Welfare, Roberta Pellegrino, con tutti i partner. Alla presentazione hanno partecipato per Confesercenti Pescara, Federica Ruggieri, per l’Istituto Mecenate Barbara D’Onofrio, per Webshop Roberto Ettorre, per Ecipa Pescara Lorenza Di Giulio, per Arci Pescara Mauro Maggi, per Movimentazioni APS Luisa Del Greco e per TES Alessandro Paglia.
“Teenace” che prenderà le mosse da un’indagine sociale per poi sfociare in due bandi con premialità, nasce dal bando “Link”. Il Comune di Pescara, affiancato dai partner, ha partecipato al bando aggiudicandosi un finanziamento di Anci, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei ministri – Politiche giovanili, per un totale di 168mila euro.
Insieme al Comune i protagonisti di “Teenace” sono Arci, Movimentazioni, Istituto Mecenate, Confesercenti, Ecipa Abruzzo – impresa e formazione CNA, TES Transizione ecologica solidale, Webshop – web Agency.
L’assessore alle Politiche giovanili, Patrizia Martelli, si è espressa speranzosa nei confronti di questo innovativo progetto:
“Nutro grandi aspettative. Vogliamo tutelare i Neet, una categoria che ha delle fragilità, e rivolgiamo la nostra attenzione ai ragazzi inoccupati, cioè quei ragazzi che non hanno esperienza e che noi vogliamo stimolare. Vogliamo riattivarli e ci avvaliamo di partner competenti. Dobbiamo dare loro una chance e speriamo di riuscirci.”
Si attende dunque la pubblicazione dei bandi e l’avvio vero e proprio di questo progetto.
Teenace e le sue fasi
Il sindaco ha spiegato che questo progetto è rivolto a 40 giovani neet, di cui 10 laureati (che avranno il ruolo di tutor) e 30 non laureati, che avranno la possibilità di formarsi e usufruire di un tutoraggio. È importante che i giovani possano essere formati continuamente per essere pronti ad entrare in un mondo del lavoro che cambia.
Roberta Pellegrinho ha illustrato le diverse fasi. Si comincerà con una raccolta dati, una indagine sociale, per migliorare la conoscenza del fenomeno neet, L’obiettivo è capire i bisogni dei giovani, le loro criticità e i loro desideri, dando la parola ai diretti interessati. Sarà realizzata una mappatura grazie a un questionario proposto ai giovani. Saranno coinvolti gli stakeholders e i soggetti territoriali attivi, per rilevare i bisogni formativi dei ragazzi.
Il secondo passaggio sarà l’individuazione di 10 giovani neet, “youth worker”, attraverso una procedura ad evidenza pubblica. Questi 10 giovani, tra 25 e 35 anni, laureati e inoccupati, saranno formati appositamente per ideare e realizzare progetti di “ingaggio” dei giovani neet e per occuparsi del peer tutoring/insegnamento tra pari nei confronti di 30 neet, tra 16 e 24 anni, beneficiari del progetto. Ognuno di questi youth worker, riceverà una premialità di 2.300 euro alla fine del percorso, che dura un anno.
La terza fase prevede l’individuazione dei 30 neet, tra 16 e 24 anni, che poi saranno formati ad hoc, con la finalità di offrire loro opportunità concrete di transizione scuola-lavoro, personalizzate in base ai loro interessi ed esigenze, in grado quindi di valorizzare attitudini e capacità dei beneficiari del progetto. Al termine del percorso ogni beneficiario riceverà una premialità di 700 euro.
L’ultima fase, consiste nella costruzione e nel rafforzamento della rete dei servizi pubblici e del privato sociale sul tema neet, in grado di mettere a sistema l’offerta territoriale di transizione scuola-lavoro.
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